mercoledì 17 giugno 2015

Chameleon's Dish - Addio Capitolo I


Come promesso, ma con il solito ritardo, aggiorno il blog con le modifiche che avevo annunciato in questo post.

Perché odio il Capitolo I?
Perché a volte quando scrivo e devo iniziare un nuovo libro, per riordinarmi le idee scrivo sempre un qualcosa di introduttivo che spieghi un po' situazione e personaggi. E' una cosa che serve principalmente a me stessa, e dopo qualche mese mi fa schifo e lo cancello, accorgendomi che mi serviva solo ad avviare i ragionamenti sulla storia.

Nella scrittura è importante catturare l'attenzione del lettore, e non lo si fa con un capitolo introduttivo, ma con qualcosa di forte che proietti direttamente nell'azione.
Ho davvero bisogno di spiegare che Al ha un carattere di merda? No, è meglio che sia il lettore a capirlo guardando quello che fa.
Ho bisogno di spiegare che è morto suo padre e che si è lasciato con la ragazza? No. Devo farvelo "vedere".
La storia del tradimento può venire fuori in qualsiasi momento e in qualsiasi dialogo, più avanti.

Se io cominciassi invece la storia dal capitolo II (questo), le cose già diventano più intriganti:

1- Siamo proiettati direttamente nell'azione. Non so chi sono questi due che parlano al telefono, ma capisco da quello che si dicono che sono molto in confidenza, che uno dei due non capisce un cazzo di tecnologia e che sono entrambi tifosi del Napoli. [Ci sono cose che non mi convincono anche in questo secondo capitolo, ma non è questo il momento di parlarne. Prometto che lo farò in futuro.]

2- Nel secondo capitolo arriva un personaggio che sconvolge completamente la situazione: Atropo. Non sappiamo più in che genere di storia ci troviamo. Era nata come una specie di commedia, adesso potrebbe trasformarsi in un Noir (Atropo è palesemente un archetipo molto noir, o almeno ho provato a renderla così).

3- Il capitolo si chiude lasciando in sospeso chi sia Atropo, e questo dovrebbe far venire voglia di leggere oltre. Dal terzo capitolo capiremo che Atropo è un personaggio misterioso che mette nella testa di Al il seme del dubbio sulla morte del padre, e già il testo assume un ritmo più interessante, e soprattutto viene dato uno scopo al protagonista.

4- Dal primo capitolo si svelano troppe informazioni che sarebbe invece più consigliabile disseminare in giro lungo tutto il racconto, in modo da centellinare le notizie e creare nel lettore quella voglia di scoprire che possa farlo arrivare alla fine del libro con il sangue agli occhi (sempre che io ci riesca). Ogni capitolo dovrebbe darci un elemento in più per ricostruire il quadro generale della storia.

Non so se verrà mai sostituito questo primo capitolo oppure no, per adesso lo lascio fantasma e non cambio la numerazione di tutto il libro (sennò impazzisco e impazzite pure voi).

Riguardo lo stile di scrittura: noioso. Non mi piace come ho usato il dialogo indiretto.
Al diventa un personaggio troppo pieno di sé, il tipico cretino che vuole fare il bello e dannato, che ormai non si porta più, e pure cornuto.
Simpatica l'idea del compleanno, in effetti penso che la riciclerò da qualche parte, ma un personaggio che si presenta mostrando il lato depresso del suo carattere mi sa che scoccia un po', soprattutto in apertura.
Poi ti viene da chiederti "ok, a questo ci è morto il padre e tiene le corna, perché dovrei leggere la sua storia? Che cosa mi stai promettendo in questo primo - fottuto- capitolo?"
Inoltre sembra un ragazzino che non sa come iniziare la prima pagina del suo diario e quindi comincia a descriversi minuziosamente, mettendo pure i suoi film preferiti.
Pessimo post.

Spero che questa ammissione di colpa possa essere una buona guida alla lettura del blog che, ripeto, vuole offrire tutte le sfaccettature del complesso lavoro di produzione di una storia, compreso il backstage.

Suggerimenti, pareri e domande sono bene accetti!



giovedì 4 giugno 2015

Che cosa è Chameleon's Dish?


Chameleon's Dish Rappresenta il primo di alcuni esperimenti di scrittura che intendevo fare su questo blog.
Siccome in questo momento particolare della mia vita non ho modo di mettermi a tavolino e studiare una trama fatta bene, ma sento sempre più forte la necessità di fare uscire fuori alcune cose che avevo pensato, ho pensato di avviare una sorta di sperimentazione.

La Storia
Non avrete mai la spiegazione della storia di questo personaggio, Al, fino a quando non sarò arrivata a concludere tutto. 
E' una trama alla quale tengo molto e che è nata circa tre anni fa.
Ho scritto una traccia del cosiddetto "What If" su un foglietto e poi l'ho chiusa in un blocco di appunti per un botto di tempo.
Siccome sentivo che certi dialoghi e certi personaggi premevano per venire fuori, ossessionandomi nei momenti di calma, ho deciso di cominciare a scrivere qualcosa di getto, poi ho iniziato a pubblicare tutto quello che mi veniva in mente di volta in volta, settimana per settimana.
Quello che voi vedete in ogni post è il prodotto di una mezz'oretta di scrittura senza rimaneggiamenti. 

Perchè
Sto facendo tutto questo per i seguenti motivi:
1- essendo un blog sperimentale, vorrei sperimentare la mia capacità di inventare un pezzo di racconto a braccio volta dopo volta (in un tempo di circa mezz'ora).
2- vorrei che questo impegno settimanale mi aiutasse a disciplinare la mia scrittura, del tipo che anche quando ho centomila cose da fare deve venire fuori dalla mia testa qualcosa di valido, perché se uno vuole fare lo scrittore di mestiere non può permettersi di aspettare l'ispirazione.
3- l'idea è quella di creare un'opera in divenire, una sorta di libro performativo, in costruzione, nel quale mostrare tutte le fasi successive alla "scrittura di getto", come la cancellazione di alcune parti, la correzione di altre, le inversioni di trama e lo spostamento dei capitoli e della linea temporale della storia.

Perchè un blog
Ora, direte voi, tu tutto questo bordello lo potevi fare pure da sola a casa tua senza rompere il cazzo a nessuno. E pure dite bene. Ma il fatto che io renda pubblica questa cosa rientra anche nella mia sempre presente volontà di mettermi in gioco.
Sono sempre stata affamata di consigli, soprattutto per quanto riguarda la scrittura, perché voglio crescere in questo campo e voglio sentire i pareri delle persone in modo che queste mie esperienze creative non restino dentro un cassetto.
Oltretutto ogni scrittore che si rispetti non può far leggere le sue creature solo a amici e parenti. Il confronto con persone esterne, e che magari non lo conoscono personalmente, non può fare altro che bene.
Il fatto che io scriva a braccio di volta in volta, con al massimo due riletture, rende partecipi i lettori del mio processo creativo.
Ogni settimana, dopo aver scritto un post, rileggo tutto ciò che ho fatto dal primo capitolo. Questo mi permette di avere una visione completa della direzione in cui sto andando, e allo stesso tempo mi permette di mostrarvi cosa passa per la testa di uno scrittore quando scrive. E di solito quando rileggo penso "taglia tutto". 

Cosa succederà dopo questo post
Attualmente, causa esami all'università, non riesco a concentrarmi sulla trama, e quindi sto facendo una sorta di autoanalisi di quanto prodotto fino ad ora. 
Per questo motivo vi aggiorno su una novità: ho intenzione di eliminare il primo capitolo 
A breve vi aggiornerò in merito a questo cambiamento, ma se lo rileggete potrete farvi già un'idea del motivo di questa decisione.